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Tutte quelle chiacchere sulla famiglia tradizionale.

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E' ora di guardare in faccia alla realtà: la famiglia tradizionale, quella del Mulino Bianco, dove la mammina prepara amorevolmente colazione pranzo e cena con la collana di perle e il grembiulino rosa mentre i pargoli la guardano ammirata e il capofamiglia siede sul sofà con i piedi sul tavolo leggendo il giornale del mattino, NON esiste più. So che per molti sarà uno shock, ma forse non esisteva nemmeno un tempo, o meglio, forse il modello sociale di famiglia era più vicino a questo che alle situazioni con cui oggi ci confrontiamo nella realtà.
Oggi come oggi, la realtà sociale è molto più complessa di com'era 10, 20 anni fa. Una realtà in cui troviamo molte tipologie di famiglie realistiche (e non utopiche) che, nella diversità contribuiscono a ricreare il nostro concetto simbolico di cosa sia una famiglia nel 2016.


Ormai di educazione, e di come dovrebbero essere educati i bambini ne parla sempre più troppa gente (e perlopiù a sproposito) che non ha le competenze ed un percorso di studi adeguato per poterlo fare (aka" sono una mamma QUINDI so come si educa un bambino!*Allora fammi indovinare un po', cosa ho studiato a fare scienze dell'educazione se poi basta partorire per avere la scienza infusa sulle questioni pedagogiche ed educative?* Mistero!)

La domanda che sento più spesso da chi ancora è legato allo stereotipo di quella famiglia tradizionale, sacra e tanto legata all'immaginario collettivo più che ad una realtà concreta, è la seguente:
"Che educazione possono dare due padri, due madri un bambino? " 

Ed io rispondo sempre: " la stessa che tu  dai ai tuoi figli: un'educazione basata sul rispetto, sull'amore reciproco. E' tutto questo quello dovrebbe essere l'educazione dei genitori ai propri figli."

Rispetto delle differenze, equità, ma soprattutto, amore. Niente di nuovo dunque.

Ma se l'ovvio non dovesse convincere come argomentazione, è sempre bene ricordare che:“L’Associazione Italiana di Psicologia ricorda che le affermazioni secondo cui i bambini, per crescere bene, avrebbero bisogno di una madre e di un padre, non trovano riscontro nella ricerca internazionale […]. Infatti i risultati delle ricerche psicologiche hanno da tempo documentato come il benessere psico­sociale dei membri dei gruppi familiari non sia tanto legato alla forma che il gruppo assume, quanto alla qualità dei processi e delle dinamiche relazionali che si attualizzano al suo interno. In altre parole, non sono né il numero né il genere dei genitori a garantire di per sé le condizioni di sviluppo migliori per i bambini, bensì la loro capacità di assumere questi ruoli e le responsabilità educative che ne derivano. In particolare, la ricerca psicologica ha messo in evidenza che ciò che è importante per il benessere dei bambini è la qualità dell’ambiente familiare che i genitori forniscono loro, indipendentemente dal fatto che essi siano dello stesso sesso.”

Lo stesso orientamento ha l’American Psychoanalytic Association: “E’ nell’interesse del bambino sviluppare un attaccamento verso genitori coinvolti, competenti e capaci di cure. La valutazione di queste qualità genitoriali dovrebbe essere determinata senza pregiudizi rispetto all’orientamento sessuale”.
Un nonno, un nonno e una nonna, un solo genitore biologico, due genitori adottivi, due figure genitoriali omogenitoriali, una mamma e una zia, etc. Ciò che conta, ciò che rende una famiglia davvero una famiglia con la F maiuscola, è la relazione basata sull'amore reciproco.
Questo è l'ingrediente fondamentale, che mette a tacere tutte quelle chiacchere della gente sulla "famiglia tradizionale".


Dal punto di vista educativo, il concetto di famiglia si basa sull'interazione tra i vari membri che la costituiscono e sull'aver costruito relazioni affettive profonde tra essi, relazioni che ogni giorno si co-costruiscono (e ciò dovrebbe avvenire) nel rispetto dell'altro. Rispettando la diversità altrui, quello del genitore è un ruolo di guida a cui a figli non si devono sottomettere per timore, ma accettare serenamente provando stima e rispetto per l'adulto. I presupposti per un clima familiare sereno sono l'empatia, la solidarietà, l'affettività, e il rispetto reciproco. Tutti valori che, indipendentemente dal sesso delle figure genitoriali, concorrono ad una educazione sana e serena dei bambini.

Ma si sa siamo in italia, dove le lezioni sul concetto di famiglia ce le danno i preti, dove i diritti dei bambini vengono calpestati in nome dell'ipocrisia e di chi, non avendo le competenze per farlo, elargisce opinioni personali dettate dall'ignoranza su cosa sia meglio per la crescita sana e serena di un bambino.

(E, se per mettere a tacere altre chiacchere sulla famiglia tradizionale, tutto questo non dovesse bastare, basta soffermarsi a pensare che, fortunatamente, siamo in un 2016 che dovrebbe essere civile, mentre il Medioevo l'abbiamo abbandonato da un pezzo. Anche se alcuni, forse pensano il contrario!)




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